martedì 3 luglio 2012

in accordo con il principio di piacere


Non mi sono mai cimentato nel tradurre in parole un'immagine fotografica, tuttavia ho trovato delle similitudini comportamentali ed emotive interessanti in queste poche foto.
É possibile siano solo immagini, ma non è il loro artefice che le rende stimolo critico, il loro contenuto piuttosto.
E' chiaro l'atteggiamento corporale che si riscontra in tutte le immagini: un corpo chiuso, raggomitolato su se stesso, introflesso ed involuto.
Il fascino emozionale che riflette lo stato di chiusura è una curiosità trascendentale, un' incognita permanente.
Ma ciò che mi chiedo di fronte ad esse è: “sia rappresentata paura, solitudine, sonno, sempre si ricerca lo stadio primordiale, la fase fetale”..sono forse le sopravvivenze dell'inconscio che generano quel risultato.
Questo è in accordo con un testo molto famoso dal quale ho preso spunto per queste riflessioni; riflessioni che mi hanno portato a mettere insieme queste fotografie ed incatenarle ad un denominator comune.
Il testo è "al di là del principio del piacere" di Freud.
Durante le sue considerazioni, che per la prima volta volgevano alla metafisica aporistica piuttosto che ai risultati clinici dei suoi pazienti, egli espone un dogma secondo cui il piacere si esprime attraverso una tendenza a ripristinare uno stato anteriore di quiete, secondo il principio di conservazione della sostanza vivente.
Ogni volta si affrontino degli stati emozionali del genere paura o solitudine, la risposta immediata rivolge sempre il corpo verso se stesso. Tutti quanti abbiamo provato quella sensazione ed ogni volta ci si è sempre ritrovati coscientemente o no nella medesima posizione.
Lo stesso nel sonno, lo stadio di rilassamento totale, l'unico veramente capace di dimenticare le pressioni esterne. Non sempre ma spesso, le gambe si richiamano e le braccia si tengono strette proteggendo se stesse dallo spazio circostante.
Ma la fase fetale non è proprio lo stadio per antonomasia dove l'individuo è coccolato e protetto dal corpo materno, nutrito e avvolto all'interno della sacca amniotica?


Allora ciò che mi ha coinvolto è la necessità inconscia a ripristinare, nelle situazioni di pericolo e forte stress, ed ugualmente all'opposto, di rilassamento completo, uno stato di quiete riscontrabile solo in quella fase primordiale dello sviluppo biologico.
Come le pressioni più forti generino le risposte più elementari.
Come il massimo grado di coinvolgimento emotivo porti all'annullamento dello stesso. 












Nessun commento:

Posta un commento