sabato 11 giugno 2011

Pierpaolo Bandini



L'uso di camere luminose che sovrappongono l'immagine a diversi livelli, permette a Bandini di “esprimere le immagini”...
L'espressione deriva da un esplicita volontà di liberare ciò che è contenuto. L'immagine è il suo oggetto di studio. L'opera diventa risultante di un percorso sofferto e incontenibile. Bandini estrapola le personalità dei soggetti dalla formalità e dall'ipocrisia della forma.
Una ricerca trasversale la sua che lo porta a polemizzare questioni diverse:
Nel SOCIALE:
..con le mani insanguinate sul mondo in una sovrapposizione di positivi e negativi, di buoni e cattivi, bianchi e neri, egli sofferma lo sguardo alto sulle atrocità dell'Uomo; che se da una parte è il primo, lui stesso, oggetto di studio, dall'altra è un entità incontrollabile.
Nella serie del POTRAIT:
..mette la famiglia cristiana come la risultante vittoriosa e sorridente tra lo scontro del San Giorgio e il Drago
..direttori d 'orchestra che escono dall'anonimato e cantando anch'essi, si mostrano finalmente come generatori di musica, ritrovando il primo piano
Nella serie di STORIA, in cui emerge uno scontro 
tra ieri e oggi, tra ciò che è stato e ciò che è, riscattando il passato da un inquietudine tutta sua, ma ponendola a confronto con un mondo peccaminoso e strafottente, in cui un esile cristo deposto risorge in un Fighter pronto ed energico..
..in cui un lamento di dolore diventa un sorriso sfacciato.
In cui la preghiera di una Madonna diventa lo sfogo erotico di un seno mostrato
Eccessi di due epoche differenti ma contingenti. Una moralità che detta legge, un amorale che crea imbarazzo.












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