sabato 11 giugno 2011

Sabrina Marconi




Sabrina Marconi..espressione dell'arte libera e liberatoria.
Un raptus casuale ed indecifrabile si scaglia contro la tela.
Il soggeto è l'arte stessa, che viene decomposta e ridotta nelle sue componenti originarie,
materia e gesto.
l'oggetto è l'Es, la sfera istintivo-affettiva che riaffiora libera da convenzioni di tradizione e di formalità.
Un istinto sciolto dalle catene del Super Io e dalla sfera razionale dell'Io.
Il fine della sua arte non è solo l'Arte stessa del gesto, l'atto in sé della creazione; ma si scorge in ciò che vi è tra gesto e impatto con la tela.
In quell'attimo fuggente si esalta il genio di quest'artista, in cui si armonizza pulzione ed azione.
Sabrina non si ferma ad analizzare la sua sensibilità, ma si fa carico delle emozioni e le getta sulla tela secondo leggi del tutto indipendenti dalla volontà della forma...ecco perchè informale.
Ciò che vediamo nelle sue tele è la sua intimità..un intimità che quasi prende forma da sola e che da sola insegna e impara.
Insegna a nutrirsi di passioni e di eccessi, impara l'espressione dell'incoscio.
Non ci sono regole, non ci sono oggetti non ci sono forme proprie.
Non ci sono chiavi di lettura, se vi sono si possono scorgere non nella tela ma nel movimento del fare dell'artista. Carpire anche solo fugacemente gli occhi di un artista presa dall'impeto della comunicazione; rimanerne affascinati e trasportati quasi a volerla imitare.
Restare accovacciati, in silenzio ad ascoltare, nascosti dietro lo spigolo della porta e catturare l'attimo creativo..fotografare nella mente la materia che da un barattolo o da un pennello esce a mezz'aria ed impetuosa e spaventata impatta con la superfice. É li che nasce la magia del dialogo tra materia e superfice.
Le parole che scopriamo sotto il letto della materia sono la prova che Sabrina vuole dirci qualcosa..ma l'Es non si esprime a parole e le ferma prima anocra di esplicarsi.
Colori, sostanza, linee, macchie ed ombre.
Un' inconsapevolezza dell'avvenire. Incoscienza che ricorda gli occhi di un bambino incapace di dare risposte ad una realtà che gli appare nuova per quanto possa essere al contrario consumata.
E' la struttura della mente che si scompone, come l'arte, nelle sue componenti fondamentali e le fa vivere da sole, le rende indiendenti.
Il conflitto della mente, lo stato d'animo di un individuo che allo stesso tempo si rifugia e rivive.


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