venerdì 7 giugno 2013

"L' oggetto smarrito" nel Tributo di Masaccio?....


...E' una domanda che Vi rivolgo.

Siamo nella Cappella Brancacci, nella Chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze.
Artista: Masaccio
Tema: il pagamento del Tributo al Tempio di Cafarnao
Fonte: Vangelo secondo MATTEO (17:24 - 27)

Venuti a Cafarnao, si avvicinarono a Pietro gli esattori della tassa per il tempio e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa per il tempio?». 25 Rispose: «Sì». Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re di questa terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli altri?». 26 Rispose: «Dagli estranei». E Gesù: «Quindi i figli sono esenti. 27 Ma perché non si scandalizzino, va' al mare, getta l'amo e il primo pesce che viene prendilo, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d'argento. Prendila e consegnala a loro per me e per te».
All'interno della scena del tributo di Masaccio, durante i tre movimenti base che solitamente siamo chiamati (noi fruitori) a compiere contando i tre piani prospettici cui l'affresco è diviso, la presenza/ assenza di un bastone ha generato in me uno stato improvviso congiunto di paura ed eccitazione. Paura perché credevo sbrigativamente non potesse essere altro che un errore; eccitazione al solo pensiero potesse rivelarsi un osservazione plausibile.


E' possibile dubitare sulla presenza/assenza di un bastone, che se nella scena di destra si mostra palesemente, non compare affatto nell'immagine centrale in primo piano?

Alcune riflessioni in merito:

1-
l'esattore di destra, mostra un atteggiamento posturale pienamente giustificato dalla presenza di questo bastone:

  • la gamba destra è forte e rigida per sostenere il peso del corpo;
  • la gamba sinistra è piegata e rilassata essendo realmente priva di occupazione motoria;
  • la spalla sinistra si alza sopra la linea del mento, invitando chi guarda a notare lo sforzo che il personaggio compie nel poggiare il suo peso sul bastone;
  • la mano destra si apre di fronte a Pietro nell'intento di ottenere il pagamento richiesto.


Ripercorrendo specularmente gli stessi atteggiamenti posturali, notiamo che anche la figura dell'esattore centrale potrebbe aver bisogno dello stesso oggetto:

  • La spalla destra ora è alta all'altezza del collo;
  • la spalla sinistra rilassata perchè coinvolta nel solo gesto del tendere la mano in forma conversativa;
  • la gamba sinistra e adesso rigida perchè è su di lei che il bilanciamento posturale fa riferimento;
  • la gamba destra è flessa, mimando perfettamente il contrapposto precedentemente analizzato.


Se non un bastone cosa potrebbe effettivamente stabilizzare la figura principale, in un bilanciamento posturale tanto azzardato?...Vi svelo che vedo l'esattore lentamente cadere e stendersi pesantemente al suolo!
In più mi chiedo, nel caso non si trattasse di un problema di deambulazione ma di una gobba quale malformazione genetica, ugualmente non dovrebbe servirsi di un bastone?

2-
Sappiamo che la differenza prospettica principale delle tre scene di cui l'affresco si compone è certamente evidenziata da una diversa dimensione dei personaggi. Il primo piano è di dimensioni visibilmente maggiori rispetto a quelli in seconda ed in terza scena.


Nelle immagini che propongo, tento di argomentare questa riflessione mediante dei semplici calcoli dimensionali lungo due direttrici base:

figura A: la distanza che intercorre tra il punto più alto della testa e il punto più basso del tallone del piede di sinistra
figura B: la distanza che intercorre tra il punto più alto della testa ed il punto più basso del tallone del piede destro

Le due distanze (prese in semplice formato "Paint"), permettono non solo di definire una distanza accettabilmente precisa, ma di determinarne anche l'inclinazione*.

(*L'inclinazione che Paint ci offre è di -37. Se volessimo ovviare all'orientamento del bastone potremmo avere quindi le giuste coordinate e sapere dove cercare)

figura A:     FA= 599
figura B:     FB= 566

Sottraendo la prima con la seconda misura avremo lo scarto dimensionale tra la prima e la seconda figura.
Il risultato è 33. (sottolineo la divertente casualità del numero)
Aggiungendo ora alla misurazione del bastone della figura B il 33 come misura di scarto, possiamo ottenere un numero che sarebbe probabilmente riferibile (con le ovvie cautele) alla lunghezza del bastone della figura centrale A

bastone figura B:     bFB= 289
bastone figura A:     bFA= 289 + 33= 355

Questi sono elementari calcoli per giustificare semplicemente un aumento della lunghezza del bastone della figura A relativa alla differenza prospettica adottata dall'autore.



Ora la domanda finale: durante i  lavori di restauro degli anni '80 dell' èquipe della Dott.ssa Pinin Brambilla, si potrebbe non aver preso in considerazione la presenza di un secondo bastone che reggesse il peso della figura dell'esattore centrale? E' possibile costatare l'assenza di "oggetto smarrito" all'interno della scena del Tributo?

Anche fosse stata una banale illusione è stato bello sognare insieme a Voi... in fondo l'arte non imita mai la realtà senza svelarne qualche piccolo segreto.


Simone Lombardo