sabato 14 gennaio 2012

ad occhi aperti

ti rivedo come in un quadro di Manet, assorta, tra il rumore della folla, lontana insieme ai tuoi pensieri che scivolano via silenziosi da quella sala divertita e chiassosa. Ora sono qui davanti a te, e timoroso del tuo giudizio provo ad attirare il tuo sguardo. Anche quell'uomo ti era davanti gli occhi eppure il tuo viso non spostava lo sguardo, continuava imperturbabile a sostare in uno spazio a lui inaccessibile. Impacciato continuo a fissare altrove, ma in realtà cerco te. Anche lui stava parlando con la tua solitudine ma tu non te ne accorgevi.

(Anonimo)

venerdì 13 gennaio 2012

Francesco Hayez: conversando

Argan comincia il testo così:" Italia. La situazione rispetto alla quale l'arte Italiana viene a trovarsi prima appartata e poi in ritardo è la situazione romantica. Da questa posizione periferica o provinciale non uscirà che al principio del Novecento col Futurismo: il cui compito storico sarà quello di colmare appunto la lacuna romantica e di inserire l'arte moderna italiana in una situazione culturale europea"...e poi prosegue..."il veneziano Francesco Hayez fu il capo riconosciuto di una scuola romantica italiana che in sostanza si limitò a trasporre in pittura il tipo letterario del romanzo storico"

artista sopravvalutato...toccante senza alcun dubbio ma di una figuratività stucchevole e remota, tutta italiana. 
L'arte europea sta muovendo passi decisivi verso ben altri orizzonti.
Note commoventi sono la resa del panneggio, un vestito di raso, l'atmosfera rarefatta..il bacio è una scusante per soddisfare la vanità del pittore

domenica 8 gennaio 2012

«Volevo ritrarre, fissare la gente a dimensione umana in spazi quotidiani, avere a che fare con l'idea di environment. Ho cercato, nei calchi, di fissare il gesto psicologico».

...Ma qui George Segal fa molto di più, svelando il contesto.
Muore l'uomo e nasce l'oggetto; si chiama "oggettivazione dell'uomo".
Un ossimoro che sancisce la resa dell'Umanità alla corruzione delle "cose"

giovedì 5 gennaio 2012

La poesia di Osvaldo Licini: Amalasunta

rispondere ai bisogni della solitudine.
Fugge la realtà che diviene "astrazione fantastica"; la ritrova nel ricordo di una donna che contempla ogni sera, alta nel cielo sopra un paesaggio che sà di casa..la sua casa

“Amalassunta è la luna nostra bella, garantita d’argento per l’eternità, personificata in poche parole, amica di ogni cuore un poco stanco“.

(Osvaldo Licini)