Perché il Mercato dell'Arte non conosce crisi? Certamente perché il divario sociale aumenta a dismisura e senza guardarsi indietro. Le Crisi, a maggior ragione quelle mondiali, storicamente servono a ricordare a chi sbadatamente l'abbia dimenticato, che le classi sociali esistono, e sono quelle più alte a reclamare il diritto al potere. Ma "moneta" a parte, l'Arte vende idee e da qui la domanda .... quando queste idee divengono "lusso"?
Quando l'idea riesce nello straordinario e balordo compito di trasmette ciò che non è esprimibile.
Come in una poesia che da senso al non senso, come quando la letteratura dona parole a ciò che prima non poteva esser detto, così il capolavoro rende visibile il non visibile
...ecco che forma hanno alcune di queste idee:
1 Edvard Munch, The Scream, $119.9 milioni Sotheby's (dip nel 1985)
2 Mark Rothko, Orange, Red, Yellow, $ 86.9 milioni, Christie's (dip nel 1961)
3 Mark Rothko, No 1 (Royale Red end Blue), 75.1 milioni, Sotheby's (dip nel 1954)
4 Raffaello testa di Giovane Apostolo, 47.8 milioni, Sotheby's (dip nel 1519)
5 Roy Lichtenstein, Sleepeng Girl, 44.8 milioni, Sotheby's (dip nel 1964)
6 Claude Monet, Water Lilies, 43.8 milioni, Christie's (dip nel 1905)
7 Andy Warhol, Statue of Liberty, 43.7 milioni, Christie's (dip nel 1963)
8 Picasso, Natura morta con Tulipani, 41.5 milioni, Sotheby's (dip nel 1932)
9 Jackson Pollok, Numero 4, 40.4 milioni, Sotheby's (dip nel 1951)
10 Franz Kline, senza titolo, 40.4 milioni, Sotheby's (dip nel 1957)
...di seguito il Link dei prossimi 25 lotti.
Grazie alla ricerca di Martina Gambillara di "Artribune" per il lotti in elenco.
http://www.artribune.com/2012/12/top-lot-2012-ecco-i-25-lotti-che-sono-andati-meglio-tra-christies-e-sothebys-nellanno-che-sta-finendo-crisi-macche-il-consuntivo-fa-44-in-asta/
"[...] o si vive del rapporto con gli altri e l'io si scioglie in una relatività senza fine, ed è la vita, o l'io si assolutizza e taglia ogni relazione con ciò che è altro, ed è la morte." (Giulio Carlo Argan)
domenica 27 gennaio 2013
lunedì 21 gennaio 2013
Promemoria THE ITALIAN BOOKCLUB
THE ITALIAN BOOKCLUB promuove in ambito letterario la Cultura del '900, fornendo delle solide basi storiche sulle quali costruire un nuovo slancio creativo. Il suo scopo principale è quello di alimentare le dimenticate "realtà particolari". Si tratta di "attori culturali". Scrittori, letterati, poeti, romanzieri, saggisti, isolati dal nichilismo generale, escono dall'anonimato per trovare una condivisione d'intenti. Il BOOKCLUB italiano incoraggia tutti colori che ne avessero il bisogno ad attivarsi all'interno della società e lo fa mediante il mezzo di comunicazione tecnologico, in accordo con la rivoluzione digitale del secolo che stiamo vivendo.
Cosa fa?
Una piattaforma digitale che si muove su una linea immaginaria Roma-Londra, per poi aprirsi a ventaglio lungo tutte le direttrici del mercato globale. L'iter che si propone di seguire compie un ciclo completo:
-presentazione di un testo (in formato eBook o cartaceo);
-pubblicità incrociata tra amici della Rete, Blog ospitati, Siti Internet e Link collegati (oppure attraverso conferenze in sede o presso le strutture d'accoglienza)
-distribuzione nel mercato editoriale (ancora sia esso cartaceo che in Rete).
La prima scommessa che FortissimamenteArte condivide senza riserve è quella digitale. Produrre cultura per mezzo della Rete, allargando il "prodotto" ad una visibilità globale, ricettiva e competente.
La collaborazione che sta nascendo tra FortissimamenteArte e The Italian Bookclub da vita a nuovi progetti. Tra questi la pubblicazione di un compendio nella sezione arte che attinge direttamente alle riflessioni presenti in questo Blog.
Ecco ciò che sta accadendo...Dopo la consapevolezza del mezzo (digitale), ora si scommette sulla sua capacità di attingere al substrato dei rapporti umani
per saperne di più: http://www.theitalianbookclub.com/
sabato 19 gennaio 2013
Jasper Johns: critica all' Espresionismo Astratto
Nel 1958 Jasper Johns con un emplein di vendite presso la Galleria Leo Castelli di NY, riuscì in un'impresa senza precedenti e a soli 27 anni. L'arte alla fine degli anni '50 vede l' avvicinarsi di pittura e
scultura in un sol risultato. Così Bersaglio con 4 faccie e Bandiera entrambi datati 1955, promuovono un'opera d'arte che da
immagine diviene pian piano oggetto, anticipando la poetica di
Rauschemberg del "prelievo", in cui l'oggetto diviene parte integrante dell'opera.
Proprio per questa poetica dell'oggetto, entrambi rappresentano i maggiori interpreti dell arte New Dada.
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In Periscopio, tela del cambiamento degli anni '60, Jasper Johns invece
anticipa l'Arte Concettuale di Sol LeWitt, scrivendo il nome di un
colore su uno sfondo assolutamente diverso dal colore di riferimento suggerito dalle parole. Opta così per un disorientamento dell'osservatore e lo invita di
nuovo a ragionare di fronte ad un' opera, contrapponendosi con forza all'Espressionismo Astratto che invece pretendeva una fruizione
esclusivamente emotiva.
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mercoledì 9 gennaio 2013
Hans Haacke e Hermann Josef Abs...risposta al Rebus
Nel 1974 in occasione del 150esimo
anniversario del museo Wallraf-Richartz di Colonia, Hans Haacke viene
invitato ad esporre insieme ad altri artisti.
Haacke, come primo esponente di quella
che verrà chiamata la corrente di “critica istituzionale” degli
anni '70, decide di affrontare non semplicemente la storia dell'opera
pittorica di Eduard Manet Mazzo di Asparagi, 1880, ma la
storia delle sue proprietà.
L'opera mostrava dei cartelli su cui vi
era impressa l'immagine e la storia di ogni singolo proprietario, dal
suo primo al suo ultimo.
Così si scopre solo nel cartello
finale che il dipinto venne donato al Museo intorno al 1968 da un
personaggio le cui credenziali potevano non ottenere il plauso di
tutti. Un certo Hermann Josef Abs, compare come banchiere di Hitler
e fervido sostenitore del progetto nazista.
Membro del CDA della Deutsche Bank fino
al 1945, venne reintegrato dopo la Guerra dal governo Adenauer come
Presidente del colosso bancario tedesco fino a tutti gli anni
sessanta.
L'opera non ottenne il favore dalle
istituzioni del Museo, legate neanche a dirlo all'influenza del suo
presidente, H.J.Abs appunto.
Così Daniel Buren, altro artista
legato per disavventure al nostro Haacke, propone al suo amico di
esporre l' opera all'interno della propria, già passata al vaglio
istituzionale, certo che nessuno avrebbe potuto far nulla contro
quella decisione.
Risultato: entrambi vennero esclusi
dalla mostra, riuscendo ad esporre il solo giorno dell'inaugurazione.
martedì 8 gennaio 2013
Hans Haacke in Projeckt '74: risolvi il Rebus...
Non è politica ma Storia dell'Arte
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Produttore: Hans Haacke
Attore Protagonista: Hermann Josef Abs
Sceneggiatura: Mazzo di Asparagi (1880), Manet
domenica 6 gennaio 2013
le "manutenzioni" di Gordon Matta-Clark

Aggiungete i "prelievi" di Rouschemberg.
Immergetevi in uno spazio urbano o suburbano....risultato? Gordon Matta-Clark.
Matta-Clarck taglia sezioni di edifici abbandonati, promuovendo un'opera che lo avvicina alla teoria entropica del suo collega ed esponente della Land Art anni '60 di Robert Smithson.

Entropia per Smithson è "disorganizzazione" dello spazio.
Per Gordon è una "dearchitetturizzazione" delle degli edifici in esso contenuti.
sabato 5 gennaio 2013
Andy Warhol: “Stavo dipingendo anche Marilyn. Ho realizzato che quello che stavo facendo doveva essere la morte.”
La Marilyn di Warhol è
certamente l'immagine di una star indiscussa, ma è ancor più una
scusante per afferrare la morte. Nella serialità Warhol pone
l'attenzione su di essa e non la lascia scappare.
“Quando osservi
all'infinito un'immagine terrificante, non ha più alcun effetto”.
Allora per non anestetizzare lo sguardo ne il sentimento che
scaturisce dalla morte o da un incidente stradale egli compie la
serialità come mezzo per aderire al reale; anche se l'effetto sia
risultato di una ossessione malinconica dell'oggetto perduto, poco
importa perchè è proprio questo lo stato d'animo che le sue immagini
dovrebbero provocare....uno stato allucinatorio, perchè la morte è
allucinatoria. Abituarci ad essa è una cosa incredibile ma avviene
tutti i giorni, nei giornali e nei media.
E il concetto di massa? Tutto è massa, gli oggetti, le star, gli incidenti stradali, la
morte, tutto riguarda la massa. Warhol insegna alla massa e forse ne
subisce anche le conseguenze fagocitando la sua anima in quella del
suo personaggio pubblico.
mercoledì 2 gennaio 2013
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