Nel 1974 in occasione del 150esimo
anniversario del museo Wallraf-Richartz di Colonia, Hans Haacke viene
invitato ad esporre insieme ad altri artisti.
Haacke, come primo esponente di quella
che verrà chiamata la corrente di “critica istituzionale” degli
anni '70, decide di affrontare non semplicemente la storia dell'opera
pittorica di Eduard Manet Mazzo di Asparagi, 1880, ma la
storia delle sue proprietà.
L'opera mostrava dei cartelli su cui vi
era impressa l'immagine e la storia di ogni singolo proprietario, dal
suo primo al suo ultimo.
Così si scopre solo nel cartello
finale che il dipinto venne donato al Museo intorno al 1968 da un
personaggio le cui credenziali potevano non ottenere il plauso di
tutti. Un certo Hermann Josef Abs, compare come banchiere di Hitler
e fervido sostenitore del progetto nazista.
Membro del CDA della Deutsche Bank fino
al 1945, venne reintegrato dopo la Guerra dal governo Adenauer come
Presidente del colosso bancario tedesco fino a tutti gli anni
sessanta.
L'opera non ottenne il favore dalle
istituzioni del Museo, legate neanche a dirlo all'influenza del suo
presidente, H.J.Abs appunto.
Così Daniel Buren, altro artista
legato per disavventure al nostro Haacke, propone al suo amico di
esporre l' opera all'interno della propria, già passata al vaglio
istituzionale, certo che nessuno avrebbe potuto far nulla contro
quella decisione.
Risultato: entrambi vennero esclusi
dalla mostra, riuscendo ad esporre il solo giorno dell'inaugurazione.
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