La Marilyn di Warhol è
certamente l'immagine di una star indiscussa, ma è ancor più una
scusante per afferrare la morte. Nella serialità Warhol pone
l'attenzione su di essa e non la lascia scappare.
“Quando osservi
all'infinito un'immagine terrificante, non ha più alcun effetto”.
Allora per non anestetizzare lo sguardo ne il sentimento che
scaturisce dalla morte o da un incidente stradale egli compie la
serialità come mezzo per aderire al reale; anche se l'effetto sia
risultato di una ossessione malinconica dell'oggetto perduto, poco
importa perchè è proprio questo lo stato d'animo che le sue immagini
dovrebbero provocare....uno stato allucinatorio, perchè la morte è
allucinatoria. Abituarci ad essa è una cosa incredibile ma avviene
tutti i giorni, nei giornali e nei media.
E il concetto di massa? Tutto è massa, gli oggetti, le star, gli incidenti stradali, la
morte, tutto riguarda la massa. Warhol insegna alla massa e forse ne
subisce anche le conseguenze fagocitando la sua anima in quella del
suo personaggio pubblico.
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