Sabrina Marconi..espressione dell'arte
libera e liberatoria.
Un raptus casuale ed indecifrabile si
scaglia contro la tela.
Il soggeto è l'arte stessa, che viene
decomposta e ridotta nelle sue componenti originarie,
materia e gesto.
l'oggetto è l'Es, la sfera
istintivo-affettiva che riaffiora libera da convenzioni di tradizione
e di formalità.
Un istinto sciolto dalle catene del
Super Io e dalla sfera razionale dell'Io.
Il fine della sua arte non è solo
l'Arte stessa del gesto, l'atto in sé della creazione; ma si scorge
in ciò che vi è tra gesto e impatto con la tela.
In quell'attimo fuggente si esalta il
genio di quest'artista, in cui si armonizza pulzione ed azione.
Sabrina non si ferma ad analizzare la
sua sensibilità, ma si fa carico delle emozioni e le getta sulla
tela secondo leggi del tutto indipendenti dalla volontà della
forma...ecco perchè informale.
Ciò che vediamo nelle sue tele è la
sua intimità..un intimità che quasi prende forma da sola e che da
sola insegna e impara.
Insegna a nutrirsi di passioni e di
eccessi, impara l'espressione dell'incoscio.
Non ci sono regole, non ci sono oggetti
non ci sono forme proprie.
Non ci sono chiavi di lettura, se vi
sono si possono scorgere non nella tela ma nel movimento del fare
dell'artista. Carpire anche solo fugacemente gli occhi di un artista
presa dall'impeto della comunicazione; rimanerne affascinati e
trasportati quasi a volerla imitare.
Restare accovacciati, in silenzio ad
ascoltare, nascosti dietro lo spigolo della porta e catturare
l'attimo creativo..fotografare nella mente la materia che da un
barattolo o da un pennello esce a mezz'aria ed impetuosa e spaventata
impatta con la superfice. É li che nasce la magia del dialogo tra
materia e superfice.
Le parole che scopriamo sotto il letto
della materia sono la prova che Sabrina vuole dirci qualcosa..ma l'Es
non si esprime a parole e le ferma prima anocra di esplicarsi.
Colori, sostanza, linee, macchie ed
ombre.
Un' inconsapevolezza dell'avvenire.
Incoscienza che ricorda gli occhi di un bambino incapace di dare
risposte ad una realtà che gli appare nuova per quanto possa essere
al contrario consumata.
E' la struttura della mente che si
scompone, come l'arte, nelle sue componenti fondamentali e le fa
vivere da sole, le rende indiendenti.
Il conflitto della mente, lo stato
d'animo di un individuo che allo stesso tempo si rifugia e rivive.
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