Un attenta elaborazione dell'immagine
che cambia sublimandola l'approccio della visione.
Sovrapponendo fotografia e Poesia,
Immagine a parole, quali supporto l'uno dell'altro, Viscuso cerca una
comunicazione nuova.
La dirompenza delle sue espressioni
visive ci mette difronte una realtà cruda, suggestionata
dall'attinenza ad una realtà tangibile e non solo immaginativa.
Lo è, dirompente, la serie
del “CARNIVAL MOTEL”, in cui immagina un
manicomio abitato da personalità malate da monomania del
travestimento; lo è la serie “JUDGE
NOT WHAT IS BEST BY PLEASURE THOUGH TO NATURE SEEMING MEET”, in cui
una natura morta, riprende vita accanto alle parole di un antico
vangelo giapponese.
Si mette in discussione lui per primo,
analizza il proprio stato d'animo per offrirlo a colui che sa
ascoltare ed ascoltarsi.
Si perchè i suoi lavori non imprimono
solo un immagine fissa, ma fuoriescono dal supporto travolgendo colui
che le guarda, attonito e sbigottito.
Non ci dà risposte Viscuso perchè non
le cerca...questi lavori sono spunto di domanda.
Come mai la società ci ha cambiato
così profondamente con i suoi usi e costumi.
Come redimersi dai peccati ed elevarsi
ad individui liberi.
Non si pone al di sopra della società
fotografandola e restandone fuori, ma entra dentro di essa e le dà
un giudizio. Come “artista del proprio tempo” vive la società
cui appartiene pur non essendo sua complice.
“Quando
una mia immagine comunica agli altri, lì si manifesta la magia di
una corrispondenza, di un dono che, nel venire alla luce,ha espresso
la sua necessità di condivisione”.
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